Quando abbandoni il controllo e lasci che sia Dio a guidare i tuoi passi,
ciò che sei chiamato a fare si rivelerà a te con naturalezza e chiarezza.
La ricerca della propria missione, di ciò che si è venuti a svolgere sul Pianeta scuola, la Terra, è un tema che mi ha sempre riguardato personalmente e mi ha anche per certi periodi tormentato ed ossessionato. In particolare non riuscivo a capire come alcune persone accanto a me avessero così chiaro il motivo per cui fossero qui (chi sapeva già che era nato artista o musicista e chi sapeva che avrebbe voluto dedicarsi tutta la vita alla medicina o alla ricerca, o ai diritti umani…) e altre persone, tra cui la sottoscritta appunto, andassero avanti nella vita senza alcuna direzione, ma spinte da passioni del momento.
Ho sempre saputo, sin da bambina, per aver anche sentito spesso gli adulti intorno a me parlare di ciò, che uno dei motivi doveva essere la mia caratteristica innata ad essere una persona estremamente curiosa e versatile: ero la classica bambina e adolescente che andava bene in tutte le materie (e in generale in tutte le attività -scolastiche e non- che mi venivano proposte) e che provava anche un certo grado di interesse per ciascun argomento. In pratica mi piaceva un po' tutto quello che studiavo o facevo ed ero anche molto sveglia nel comprendere quasi ogni argomento. Proprio a causa di questa mia naturale versatilità finivo per non impegnarmi mai troppo in una sola cosa, ma dividevo le mie energie tra tutte le tante cose che mi affascinavano e finivo anche per non eccellere mai in nessun ambito. Il fatto di non riuscire mai ad eccellere dipendeva dalla mia incapacità a focalizzarmi e dedicare le adeguate attenzioni a quel determinato campo di studio, però intanto dentro di me si faceva forte la convinzione che il motivo per cui io non fossi mai la 'prima' dipendeva da una natura intrinsecamente mediocre.

Naturalmente adesso capisco che non ero una bambina mediocre, ma al contrario, la mia anima, avendo vissuto molte esperienze diversificate, aveva bisogno di una ‘piccola’ ricapitolazione per ottenere risultati comunque nella media. L'esperienza mi ha insegnato che è sempre così, quando un bambino dimostra di riuscire con il minimo sforzo in qualcosa, e di essere anche piuttosto bravo, vuol dire che in vite precedenti aveva già ‘sudato’ per comprendere o acquisire quella determinata competenza. Per fare un esempio, un bambino che è prodigioso nella matematica già a 5 anni, indica che in una vita passata era stato certamente un luminare in quel campo; similmente un bambino che dimostra spiccate doti artistiche, pur senza aver ricevuto alcuna indicazione o senza essersi impegnato nell'applicazione, indica che, come minimo, in passato doveva avere familiarità con quel mondo.
Il punto di questo articolo è da un lato mettere in luce il fatto che coloro che hanno vissuto tante esperienze in vite passate, naturalmente sono oggi, in questa vita, persone che potremmo definire ‘multipotenziali’ (consiglio la lettura del libro di Emilie Wapnick, Diventa chi sei, una pratica guida per persone creative che hanno molteplici passioni ed interessi) e non dovrebbero assolutamente sentirsi sconfortate o perse nel loro percorso di ricerca della propria missione in questa incarnazione. Anzi, al contrario hanno una possibilità in più! Infatti questo spesso significa che la loro missione nel mondo 3D è un qualcosa che deve andare ad unificare i loro molti talenti ed interessi e spesso è di grandissimo arricchimento per l'umanità.
Il secondo aspetto che voglio evidenziare non riguarda tanto la multipotenzialità del soggetto, quanto il modo in cui la missione si rivela. Innanzitutto per essere davvero alla ricerca di una missione bisogna essere diventati un minimo consapevoli dell'importanza di risvegliarsi alla propria anima, alla propria vera essenza. Infatti chi ancora vive totalmente immerso nella matrix non andrà realmente alla ricerca di una missione per mettersi al servizio dell'evoluzione dell'umanità e di sé stessi, ma lo farà unicamente con lo scopo di sentirsi in qualche modo realizzato, utile nella materia, di dare un senso alla propria vita. Chi invece si trova già su un percorso di risveglio sa che il suo scopo principale è l'espansione della propria coscienza, e così facendo anche di quella collettiva, illuminando sé stesso, identificandosi con l'anima. Se si è dunque in un percorso di miglioramento di Sé (non dell'ego della personalità, ma del sé dell'anima) la propria missione animica si rivela quando siamo pronti ad incarnarla pienamente.
Nessuno può dire quando questo avviene, a volte la nostra missione si svela passo dopo passo, a poco a poco, altre volte abbiamo una improvvisa illuminazione che ci mette nella giusta carreggiata e ci fa viaggiare tranquilli.
Ma in entrambi i casi ciò che ci fa sapere con certezza se stiamo incarnando la nostra missione è la fluidità con cui tutto accade e sembra che vada a incastrarsi alla perfezione, a dare un senso, una visione chiara. Mentre realizziamo la missione siamo presi da un fuoco, che non è il fuoco effimero di una passione temporanea che va e viene, ma un fuoco centrato, che ci dà energia dal plesso solare e da quello cardiaco, soprattutto dal cuore, perché è qualcosa che, sì, si sta manifestando nella nostra materia, ma lo fa partendo da un profondo allineamento con l'anima. Agiamo con la fede nel cuore che Dio ci prepara il terreno più giusto per noi, per la nostra evoluzione, e ci dona gli strumenti più adeguati per la realizzazione del nostro piano sulla Terra. Affidandoci totalmente a Lui, con la certezza che non commette errori, che tutto è sempre guidato dall'alto, possiamo andare avanti nella nostra vita, senza preoccupazioni e aspettative future, ma con la certezza che faremo ciò che dobbiamo.
Se sapremo porci al Servizio, con umiltà e cuore aperto, sapendo che Lui, insieme all'anima nostra, alla dimensione spirituale in generale, ne sanno più di noi, rispetto a ciò che è più giusto e funzionale, allora non avremo problemi a saper interpretare gli avvenimenti della vita come segnali e simboli se stiamo andando nella direzione giusta per noi e muoverci di conseguenza.